giovedì 22 ottobre 2015

Piadine nere sfogliate: l'incontro irresistibile tra desideri, piaceri, ricordi e nuovi sapori

Altra preparazione da trasferta. Non che questo debba giustificare le pessime foto, ma non sempre è facile, con i miei umili mezzi, rendere giustizia alla bontà del piatto in ambienti diversi dalla mia cucina e dalla mia tavola. Avevo proposto una serata piadina. Ho un debole per le piadine, ma l'essere "costretta" a mangiare la pizza una volta la settimana sul posto di lavoro, senza seguire un desiderio, ma per pura imposizione, spesso mi dissuade dal concedermi certi tipi di carboidrati in altri momenti. Ma questa volta ho fatto uno strappo. In fondo le farine sono speciali e il desiderio di addentare un rotolo farcito mi ha convinto a confermare il tema della serata. Questo impasto è particolarissimo. E' leggero, fragrante, profumato, digeribile. Ed è sfogliato, perché da quando l'ho assaggiato non ho potuto più farne a meno. Ricordate la serata con la mia amica Fio? Bene, ho proposto la stessa piadina, con farro monococco, ed ho rilanciato con una nuova versione.... nera ^_^ E di questa, ho deciso, vi parlerò.

Ingredienti

60 g di farina Petra 1
70 g di farina di segale Jurmano
100 g di farina di grano duro di Castelvetrano
70 g di latte di mandorle (o altro latte vegetale/vaccino)
30 g di olio evo + q.b. per la sfogliatura
1 pizzico di sale nero di Cipro
1 pizzico di bicarbonato di sodio

Mescolate le tre farine, il bicarbonato e il sale. Aggiungete il latte tiepido (ad una temperatura di circa 30°) e iniziate ad impastare. Per ultimo aggiungete l'olio a filo. Impastate fino a formare un panetto compatto, quindi avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare per 3 ore.
Trascorso il tempo prendete il panetto e dividetelo in quattro parti uguali. Formate con ciascuna parte un salamotto, schiacciatelo leggermente con le mani e arrotolatelo a chiocciola. Avvolgete ciascuna chiocciolina nuovamente nella pellicola trasparente, quindi fate riposare ancora un'ora.
A questo punto preparate una spianatoia, stendete ciascun panetto in una sfoglia tonda e piuttosto sottile, versate un filo di olio e cospargetelo in modo da ricoprire tutta la superficie. Arrotolate la sfoglia piuttosto stretta e, una volta ottenuto un cannoncino, arrotolatelo su se stesso. Avvolgete nuovamente nella pellicola trasparente e lasciate risposare fino ad utilizzo, ma comunque almeno un paio d'ore.
A questo punto preparate la farcitura che desiderate: che siano verdure grigliate, salumi, formaggi o ciò che desiderate..... al vostro gusto la scelta. Mettete la piastra a scaldare sul fuoco e iniziate a stendere ciascuna piadina.
Adagiate una sfoglia alla volta sulla piastra, lasciandola cuocere a fuoco medio per un paio di minuti, quindi giratela e procedete per altri due minuti. Continuate la cottura fino a quando sarà sufficientemente dorata, quindi farcitela, sempre sulla piastra, arrotolatela (o piegatela, come desiderate) e lasciatela al caldo, mentre procedete con la cottura successiva. A piadine ultimate, tagliate in due ciascun rotolo, sistemate tutto su un tagliere e servite!!!!
A voi il piacere del primo morso. Gustate, gustate e ancora gustate ^_^

Il palato vi ringrazierà e gli ospiti rimarranno senza parole!

lunedì 19 ottobre 2015

Vellutata verde di zucchine e cavoletti: la joint venture di stagioni in un incalzante procedere d'autunno

E' bello quando si vive la vita dell'orto. Bello scoprirne la stagionalità , rispettare i tempi di fioritura, cogliere i frutti a tempo debito. Ed è affascinante il momento in cui due stagioni si sovrappongono, lasciando ai nuovi sapori un ricordo di ciò che è stata quotidianità, fino ad una manciata di attimi prima.
Così quando l'orto di mammà ha iniziato a regalarci dei gustosissimi cavoletti di Bruxelles, le ultime zucchine cercavano ancora un piccolo spazio in cui potersi esprimere, se non più da protagoniste, quanto meno da antagoniste. Mettere insieme il teatrino della natura è magico. Mi è piaciuto giocare, creando una monocromaticità che arriva come una carezza e che solletica i sensi creando stupore e piacere. Ed è stato appagante godere della morbidezza di una vellutata, calda il giusto per queste nuove giornate autunnali, leggera a sufficienza per il passaggio verso una stagione, ohimè, sempre più fredda.

Ingredienti

1 zucchina
1 pezzo di porro
foglie esterne di 2 finocchi
10 cavolini di Bruxelles
10 g di pistacchi di Bronte
10 g di parmigiano
100 g di ricotta vaccina
sale integrale

Mondate i cavoletti, eliminando le foglie più esterne. Tagliateli a metà, lavateli e fateli cuocere a vapore fino a renderli appena morbidi (non troppo).
In una pentola capiente unite la zucchina, le foglie di finocchio e il porro, tutte lavate e tagliate a tocchetti. Coprite con acqua e portate ad ebollizione. Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura, aggiungete il sale.
   Riprendete i cavoletti di Bruxelles e tagliateli in spicchietti. Fateli saltare in padella con i pistacchi di bronte tagliati a coltello. Salate a piacere.
Quando le verdure saranno morbide e l'acqua leggermente consumata, unite la ricotta e il parmigiano e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata perfettamente liscia e morbida.
A questo punto non vi rimane altro che impiattare.
Versate in ciascun piatto una parte di vellutata e cospargete la superficie con il saltato di cavoletti e pistacchi.
A piacere spolverate con altro parmigiano o con pepe macinato e servite.
Sbizzarritevi con i sapori che maggiormente gradite: cannella, noce moscata, cardamomo polverizzato, zenzero.... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!

Ricordate che la fantasia, in cucina, è il segreto del successo ^_^

Lasciatevi conquistare dalla magia del quotidiano. Apprezzate ogni dettaglio, trasformatelo in magnifico ricordo.


venerdì 16 ottobre 2015

Gnocchi di patate al gratin con zucca e formaggio di riso: la relatività del tempo e lo stupore delle occasioni

Amo la puntualità, amo essere precisa, sono testarda e sono per le cose ben fatte. Immaginate quando, riemersa da una lunga apnea di impegni, lavoro, appuntamenti, pensieri, ho guardato il calendario e ho preso atto di aver mancato il termine entro cui presentare la mia ricetta a Claudia!!!!! Un trauma! La sua rubrica mi è sempre piaciuta molto e tutte le volte in cui sono stata colpita da una ricetta eletta a rivisitazione ho sempre sperato che il sorteggio favorisse la mia candidatura. Così, quando lei mise sul piatto della bilancia i suoi gnocchetti gratinati con zucca e formaggio, diedi il mio assenso: il sesto, in ordine temporale. La zucca di mammà troneggiava in dispensa e desideravo di cuore darle degna visibilità. L'estrazione avvenne e sei fu!! "Hai tempo un mese e mezzo" è un modo per dirmi "tranquilla, andrà nel dimenticatoio". E così successe, con mia somma delusione. Ma, cara lei, Claudia è stata molto gentile nel concedermi una proroga (che ho ancora mancato, sia chiaro). Del resto uno scorrere di giorni in cui il pasto in casa diventa miraggio non mi avrebbe potuto permettere di marginare il danno ^_^
Così sì, lo confesso, mi sono fatta desiderare, ma..... credo ne sia valsa la pena. Qualche tempo fa vidi, nel reparto vegano, un formaggio cremoso a base di riso. Nonostante sia lontano dai miei parametri nutrizionali (per assenza di proteine ed elevate qualtità di carboidrati e di grassi) non ho potuto resistere alla tentazione. Devo provare, provare e provare. Così ho provato. E' un nonformaggio particolare. E' cremoso come una certosa (quasi), ha un sapore delicato e, seppur ritengo richieda una buona dose di arrangiamenti di spezie e sapori per essere apprezzato in pieno, l'ho trovato perfetto per questa alternativa vegana al piatto proposto da Claudia.
http://www.myricettarium.com/2015/10/tu-come-cucineresti-ricetta-di.html?utm_source=bp_recent&utm-medium=gadget&utm_campaign=bp_recent
Vi rimando al suo post per scoprire le mie impressioni del piatto ^_^

Ingredienti

Per gli gnocchi
2 patate rosse medie (circa 300 g)
100 g di farina di grano tenero tipo 2 macinata a pietra

Per la crema di zucca
600 g di zucca pulita
sale rosa
pepe
noce moscata
10 g di olio evo

Per la crema di formaggio
150 g di stracchino di riso
50 g di latte di riso
pepe
lievito alimentare per la gratinatura
 
   Fate bollire le patate con la buccia in abbondante acqua fino a quando riuscirete ad infilzarle facilmente con una forchetta. A questo punto scolatele, pelatele e schiacciatele su una spianatoia, su cui avrete sistemato a fontana la farina. Impastate
con le mani fino a creare un panetto compatto e omogeneo. Avvolgete l'impasto in un panno pulito e lasciatelo riposare per un'oretta.
Passate alla zucca. Pulitela e tagliatela a dadini non troppo grandi. Trasferitela in una padella e lasciatela stufare, con un po' di acqua e aggiungete sale rosa, pepe e noce moscata a piacere. Lasciate che ammorbidisca per circa 15/20 minuti.
Nel frattempo riprendete l'impasto, prelevate un pezzo alla volta e tiratelo, facendolo ruotare sotto le mani, creando dei salsicciotti piuttosto fini. Tagliate gli gnocchi della lunghezza desiderata e teneteli da parte, ben infarinati.
Mettete una pentola piena d'acqua leggermente salata sul fuoco e portatela a bollore.
Nell'attesa trasferite la zucca, ormai ammorbidita, in un bicchierone di plastica. Aggiungete l'olio evo e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia e vellutata.
Versatela in un wok e tenetela al caldo, sulla fiamma bassa.
Buttate gli gnocchi nell'acqua in ebollizione e, man mano che verranno in superficie, schiumateli e trasferiteli nel wok.
Mentre lasciate insaporire gli gnocchi, mescolate con una frusta lo stracchino di riso, il latte di riso e il pepe, fino a quando si sarà amalgamato tutto perfettamente.
A questo punto trasferite gli gnocchi in una pirofila, versate sopra la crema di nonformaggio e coprite tutto con una spolverata di lievito alimentare. Chi non avesse esigenze vegane potrà utilizzare uno stracchino classico e spolverizzare con del parmigiano grattugiato.
Passate tutto in forno, sotto il grill, per 10 minuti circa, fino a quando in superficie inizierete a vedere una gradevole crosticina dorata.
Non vi rimane che servire e affondarci una forchetta. Il sapore non si spiega: delicato, ma consistente, conquista e tiene incollati al piatto fino all'ultima scarpetta ^_^

Personalmente non cedo spesso a primi piatti, ma certe volte vale davvero la pena. E questa volta Claudia, nella sua ultima volta della rubrica (prima delle "nuove novità"), mi ha dato lo spunto perfetto per farmi tentare. E travolgere.

martedì 13 ottobre 2015

Un Mondo di benEssere arriva al dunque: tendete le orecchie, il vincitore è....

Lo so, non riesco più ad essere presente e costante come un tempo. All'inizio pensavo fosse pigrizia. Pur non avendo mai realmente staccato, l'estate scorsa, ho rallentato un pochino. Riprendere con i ritmi incalzanti, aggravati dalla stanchezza accumulata, non è certo stato facile. Adesso, però, sono fermamente convinta sia una pura questione di tempo. Cucino sempre, mangio sempre, invento sempre e documento sempre. Ma poi passano le settimane prima che idee, foto, sapori passino dal laboratorio all'interfaccia. Ma sapete cosa vi dico? Tutta questa mancanza di tempo è la diretta conseguenza di impegni crescenti, di un lavoro che sto cercando di rendere più dinamico e attivo, di fulminee idee che cerco di mettere subito in atto e di progetti nuovi e stimolanti. Ma facciamo un passo alla volta. Per parlare dei progetti c'è tempo. In molti mi avete chiesto cosa fosse stato del mio contest Un Mondo di benEssere.
Di certo non mi sono dimenticata di dare degna conclusione all'evento. Diciamo che non è stato facile affrontare la valutazione di tutte le ricette che hanno partecipato, dal momento che parliamo, in tutto, di più di 80 (OTTANTA) piatti!!!!! Ma visto che le cose mi piace farle bene, ho cercato di farmi perdonare facendo le cose in grande.
Le ho lette, rilette, commentate, selezionate. Ci ho studiato sopra, ho valutato gli ingredienti, le metodologie di cottura. Alcune le ho provate, altre mi hanno ispirato. Ci ho messo un'eternità a capire quale potesse essere la vincente. In realtà non esiste una sola vincitrice. In realtà, oltre ai due premi menzionati, ho voluto riservare una menzione d'onore a diversi piatti, sulla base di differenti criteri, proprio quelli che, in corso d'opera, mi hanno messo in crisi nella scelta.

In occasione della chiusura del contest, che ho voluto coincidesse con il mio compleanno, ho proposto una cena speciale, al ristorante Il Moro di Monza, di cui vi ho parlato qui.
In quella serata, di cui porto con me un ricordo bellissimo, ho avuto modo di conoscere persone favolose, con cui ho condiviso esperienze, pensieri, sorrisi, opinioni, saperi, oltre ad una meravigliosissima cena che Vincenzo, Salvatore e Antonella hanno curato nel dettaglio.
E, proprio in quella serata, ho consegnato il primo premio, rappresentato da un buono di valore sulla prenotazione del Percorso benEssere della Mai Soli nel Mondo. Perché La Cuocherellona, ricordate, è anche anima di un'agenzia viaggi e perché crede che il benEssere non debba limitarsi alla buona alimentazione, ma debba essere concepito a 360°. E allora perché non concedersi, come regalo, una parentesi di benEssere nella magica Sicilia?

Ma quale sarà questo podio????? [Rullo di tamburi]

La ricetta vincente del contest Un Mondo di benEssere è
con i suoi strepitosi Muffin di legumi al vapore
 Colpita dagli ingredienti sani e alternativi, che sono genuinità e innovazione,
ho apprezzato gli abbinamenti di sapori e sono rimasta sorpresa da
una tipologia di cottura che trovo sorprendente. A questo piatto, a mio avviso,
non manca niente!!

Lisa ha ritirato il suo premio a cena ^_^ tra sorrisi e abbracci!!
E lei, vegana da molti anni, ha avuto un menù d'eccezione.

Dall'antipasto al dolce, la bella Lisa è stata coccolata a dovere. E' stato un peccato non avere avuto, anche noi, un assaggio delle sue portate ^_^


La seconda ricetta vincente del contest Un Mondo di benEssere
che si aggiudica una selezione di prodotti tipici siciliani,
tra cui la farina di grano duro di Castelvetrano, è
La sfida tra i dolci è stata molto ardua. Gli ingredienti proposti in tutte le ricette
sono stati ben selezionati e mescolati. Ma quando Mary mi ha messo davanti
un crumble, che adoro a prescindere, con datteri, mandorle e ingredienti integrali,
non ho avuto dubbi: attenzione per il dettaglio, cura nell'abbinamento di sapori,
intensità di gusto e travolgenza sono stati determinanti.

Mary non ha potuto ritirare il premio di persona perché la distanza non le ha permesso di partecipare alla cena, ma riceverà tutto direttamente a casa. E non vedrò l'ora di scoprire quale contestualizzazione darà ai preziosi prodotti selezionati.
Ma non finisce qui, perché mi sentirei davvero in difetto nei confronti di tutti gli altri partecipanti. Indubbio è che ciascuno di voi si sia distinto per qualche motivo. Tutti mi avete colpito con un dettaglio più o meno incisivo, ma sicuramente tutti avete sostenuto il pensiero di benEssere promosso dal contest con un entusiasmo che mi ha commosso. Ma nello scegliere tra una ricetta e l'altra, ho sentito il bisogno di distinguere altri tipi di successi, che mi aggravavano la decisione. E non ho potuto fare a meno di dare voce a questo pensiero.


La ricetta che non solo è stata fonte di ispirazione, ma che si è
materializzata sulla mia tavola in un tempo record è di
Lo so, un po' l'ho stravolta, ma la batata mi ha conquistato all'istante.
E' stato impossibile resistere e l'assaggio mi ha dato conferma.
La prossima volta cederò anche ad Dip di yogurt!!


La ricetta che mi ha conquistato per tecnica, eleganza e semplicità è di
 Adoro Andrea, non è un segreto. E' un creativo e sa proporre opere d'arte
con ingredienti semplici e con il suo tocco di classe. Ha conoscenze 
e capacità che mi incantano e con questo piatto ha davvero fatto breccia (ma non è una novità).


La ricetta che mi identifica maggiormente per scelta di ingredienti è di
Alla parola anacardi non ho capito più nulla. Se li immagino con le zucchine e la freschezza della menta, in una forma così paffuta e simatica..... come potrei mai resistere?


La ricetta che merita il podio per la particolarità in una delle mie preparazioni preferite,
i lievitati, è di
Amo i lievitati, li trovo terapeutici. Richiedono attenzione e regalano soddisfazioni a non finire.
Tamara ha preso, a sua volta, ispirazione e ci ha regalato un pane dal sapore
originale e insolito. E ad un buon pane, fatto con ingredienti sani e giusti, 
non si può dire di no!


Una menzione d'onore va a RAFFAELLA, simpaticissima "non foodblogger" che ha contribuito con
molte ricette, ciascuna ben argomentata e documentata.
 E' una menzione a cui tengo perché Raffaella si presenta così 
Ciao  Erica, 
  non ci conosciamo,  non  avendo io alcun tipo di blog.  Sono Raffaella,  e sbirciando qua e là,  nei blog  degli altri, sono stata  attratta dal tema del tuo contest.  " Niente farine 00" ...la freccia che ha colpito!!  Un benEssere  al quale sono arrivata  ultimamente, nella sua forma più  drastica : solo farine biologiche,  di grani antichi, quindi con molto  meno glutine, macinate  a pietra. Grani resistenti, patrimonio del nostro  territorio,  in via di riscoperta.
La ricetta che mi ha colpito particolarmente, oltre a questa pasta preparata con la Saragolla e condita con le mie amate vongole, è la Simil-sbrisolona vegana con sorpresa
 Per il guscio :
150 gr di Solina 1
   5o gr di cocco grattugiato
   40 gr zucchero muscovado
   50 gr olio evo
   30 gr acqua fredda/ pizzico di sale integrale.
In ordine  farina+cocco+zucchero+sale.
Aggiungere olio e cominciare  ad unirlo alle polveri con la punta delle dita.  Cominciare ad unire anche l acqua. Non deve essere un impasto  omogeneo, come una frolla classica. L ho stesa direttamente  sulla carta forno, con le mani, cercando di compattarla  in un disco di circa 23/24 cm, che in seguito ho inserito in una teglia  unta.
Cotta quindi in bianco, a 170 gradi, fino a doratura.
Quindi.....la sorpresa!!! Una confettura  home -made di...scorze  di anguria .
Con pochissimo zucchero (20 %), ti assicuro  che è una vera delizia.
Sopra la confettura, fettine non troppo sottili di percocca, che in cottura mantiene la sua croccantezza.
E per finire uno sbriciolato (non diciamo crumble dai):
100 gr di Solina
  80 gr di noci tritate a coltello
  20 gr cocco grattugiato
  35 gr zucchero Moscovado
  35 gr olio evo.
Compattare leggermente gli ingredienti, il giusto perché stiano assieme, formando  appunto  delle briciolone.  Aggiungere se occorre poca acqua. 
Distribuire  sopra la torta e ripassare  al forno, ancora fino a doratura.

Vale la pena provarci, no?
 
Potrei andare avanti ed elencare ancora decine di ricette. La realtà è che qualcosa di speciale me l'avete dato tutti. Vi ringrazio ancora, e vi lascio un piccolo accenno di arrivederci al prossimo contest, che è già in cantiere ^_^

Sempre con...
www.maisolinelmondo.eu

lunedì 5 ottobre 2015

Crocchette autunnali di zucca in finta frittura: la stagione dalle mille, più una, inaspettate sorprese

E' difficile capire, esattamente, da dove partire. Ci provo da qui: l'autunno. Stagione difficile, per me. Amo il caldo, i piedi scalzi, la pelle scoperta sotto i raggi del sole, la ricerca dell'ombra per un attimo di respiro. Seppur i colori dell'autunno siano caldi e pieni, camminare verso stagioni fredde e buie mi soffoca. Ma, lo confesso, esiste un ma. Un'attenuante. Con l'autunno arriva il mio compleanno. Da sempre i compleanni, in famiglia, si sono vissuti con magia: l'attesa, la preparazione delle sorprese, la ricerca del regalo perfetto, il bigliettino accuratamente scritto e decorato e l'immancabile torta. Ho sempre amato le sorprese, mi è sempre piaciuto farmi stupire da un gesto, anche il più piccolo e semplice. Nonostante siano passati parecchi anni, questa piccola deviazione non mi ha mai abbandonato ^_^ Però ho acquisito una consapevolezza. Non sempre l'aspettativa è stata soddisfatta. Anzi, negli ultimi anni, a dirla tutta, è sempre stata delusa. Quindi, visto che non mi do mai per vinta, ho deciso di pensarci io. Ho iniziato a festeggiare il compleanno circa un mese prima della data (che, avete capito bene, deve ancora arrivare), chiedendo alla povera mamma "ma.... hai già un'idea per il tuo regalo del mio compleanno?" :D Santa donna. "Perché io lo avrei anche già scelto....". Mamma rassegnata alle mie follie. "Si tratta di una friggitrice, che frigge senza olio". Percepivo i suoi occhi sgranati al di là del telefono. "Funziona ad aria calda, dev'essere fichissima". I suoi pensieri sulla dimensione della mia cucina e sul numero degli ammennicoli presenti (e futuri) rumoreggiavano chiaramente a distanza di 160 chilometri. "Non so ancora dove metterla, ma un posto lo troverò sicuramente. Sul carrellino, accanto all'estrattore, dovrebbe starci". Credo che, a questo punto, si sia seduta.
La friggitrice ad aria calda, questa per l'esattezza, è arrivata ed è stata immediatamente messa alla prova. Favolosa. Basta vaporizzare una goccia di olio sugli alimenti che si vorrebbero non friggere e il gioco è fatto. Crosticina croccante, doratura perfetta e leggerezza garantita. Seppur questo sia solo uno dei tanti regali che mi sono concessa (tra cui un nuovo forno a mocroonde, un nuovo essiccatore, e il mio amato trx per gli allenamenti a casa), oggi mi concentro sulla sorprendente funzionalità della friggitrice. L'ho provata con preparazioni differenti: i bocconcini di feta proposti qualche giorno fa, melanzane e zucchine, pesce, crocchette varie, anche con semplici pomodorini. La prova ve la documento con queste crocchette: non vi sembrano irresistibili?

Ma le sorprese non finiscono qui. Mentre vi lascio gustare i sapori autunnali di questi bocconcini, vi presento un nuovo evento.
L'occasione parte sempre dal mio compleanno.
Lo stimolo è il desiderio di conoscere voi, sostenitori della buona e sana cucina, amanti della lettura, appassionati di viaggi, sportivi e, perché no, di ritrovare amici che difficilmente riesco a vedere nell'incessante accavallarsi di impegni.
La cornice è un locale che solletica la mia curiosità da tempo, capitanata da uno chef, Vincenzo, che stimo per il suo valore umano e per la professionalità e passione con cui crea ogni piatto.
Il fine è quello di mostrarmi a chi mi legge, a chi mi conosce solo virtualmente, a chi non mi vede mai, a chi vorrebbe scambiare due chiacchiere reali in un mondo che è sempre più social.
Il desiderio è quello di farmi conoscere come Erica, come foodblogger, come anima della Mai Soli nel Mondo, con le mie passioni, con la mia semplicità, con la mia sensibilità e con la mia follia.

Il quando è domenica 11 ottobre, a partire dalle 20.00
Il dove è il ristorante Il Moro di Monza
Il chi è.... TUTTI QUELLI CHE LO DESIDERANO

Il tema, perché un tema ci sarà, lo chiamo book sharing. Da incorruttibile sostenitrice della lettura, ho pensato che sarebbe magico poter intrecciare i nostri sguardi condividendo le nostre passioni. Vi chiederò, quindi, di portare con voi un libro: che sia di letteratura, di cucina, di viaggi, di sport o di quasiasi altro genere, è importante che parli di voi e che vi introduca, in uno scambio di pareri e.... non solo. I nostri libri, infatti, verranno scambiati, a fine serata, così che ciascuno di noi porti con sé qualcosa di qualcun altro.

In questa occasione comunicherò ufficialmente le due ricette vincenti del contest Un Mondo di benEssere

E mentre riorganizzate i vostri impegni per poterci essere ^_^ vi lascio la ricetta...

Ingredienti

125 g di lupini
140 g di zucca
1 cucchiaino di salsa rubra (per me fatta in casa)
100 g di ricotta vaccina
20 g di semi di sesamo
10 g di semi di chia
paprika dolce
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
pangrattato di riso
olio evo q.b.

Pulite i lupini, eliminando la buccia. Inseriteli in un boccale. Aggiungete la zucca, pulita e tagliata a cubetti non troppo grandi, la ricotta, la rubra e la paprika. Frullate tutto, riducendo gli ingredienti in composto fine ed omogeneo. Unite, quindi, i semi di sesamo e di chia e il parmigiano. Assaggiate per verificare la sapidità ed eventualmente correggete con del sale integrale.
Prelevate poco impasto alla volta e formate delle polpettine, grandi quanto una noce. Passatele nel pangrattato di riso e lasciatele riposare per almeno mezz'ora. In questo modo acquisiranno compattezza.
   Poco prima di procedere alla cottura, vaporizzate dell'olio evo su ciascuna polpettina, quindi sistemate tutto nel cestello della friggitrice, preriscaldato per un paio di minuti. Inserite il cestello nel vano e cuocete, a 200°, per 20 minuti circa, girando un paio di volte le palline durante la cottura. Nel caso vogliate provedere diversamente, sistemate le crocchette su una placca coperta da carta forno e infornate a 180° per 30 minuti circa.
Quando saranno ben dorate e croccanti, prelevatele e servitele. Io le ho accompagnate con la salsa rubra della mamma e le ho accostate a tre spicchi di scarola saltati in padella con olive taggiasche. I sapori si uniscono, in un contrasto irresistibile, e travolgono.

Insolito modo di concepire una crocchetta e di assaggiare il sapore dell'autunno, sotto una panatura sana, leggera e croccante da non poter resistere.
Proteine a gogò, rigorosamente di origine vegetale, nel rispetto dei principi di salute e genuinità.

Manine a me, perché queste pepite si gustano di più in versione fingers!! ^_^