venerdì 27 novembre 2015

Muffin alla zucca con farina di mandorle e pistacchi: la dolcezza che racchiude grandi novità

Sforno dolci a tutto andare! Date tutte le interpretazioni che volete, il concetto non cambia ^_^ Quello che cambia, e che deve cambiare per necessità, è il modo di affrontare questa rincorsa al piacere del palato. Difficile non è, non per una salutista incallita come me. Scelgo prodotti di stagione, arricchisco con preziosissima frutta secca, riduco i grassi nocivi, cerco di evitare gli ingredienti di origine animale. E mi sorprendo sempre di quanta bontà possa esserci in tutti i senza. Il mio è stato un percorso graduale verso la consapevolezza. Un modo di dimostrare rispetto per il mio corpo, e quindi per il mio benessere. Spesso mi viene detto "ma tu usi ingredienti strani", oppure "quante cose conosci!". Beh, vi svelo il mio segreto: sono partita da un foglio bianco, anche io. E' stata la curiosità a spingermi alla conoscenza, ad approfondire concetti, a scoprire alimenti nuovi, a provarli. Così ho pensato che sarebbe stato perfetto cogliere la proposta di Francesca, una grintosa ed euforica dietista che, incuriosita dalla mia cucina, mi chiese di unire le nostre forze in un progetto ambizioso e importante: portare consapevolezza. Ed è proprio oggi, con la condivisione di questi deliziosissimi muffin alla zucca, che vi annuncio la nascita della rubrica
Conoscere per scegliere: l'importanza di una sana alimentazione
che approfondirà aspetti teorici fondamentali, e che, volta per volta, vi aiuterà a metterli in pratica nel quotidiano. Insomma, condividere qualcosa in cui si crede, facilitare scelte corrette, sarà per noi come offrirvi l'occasione per creare delle fondamenta robuste su cui costruire il vostro nuovo stile di vita.
Non perdeteci di vista, perché presto si partirà per la nuova avventura.

Prima di passare alla dolcezza dei muffin vi annuncio che, udite udite, 
a partire da oggi TROVERETE IN EDICOLA IL SECONDO NUMERO DI JULIENNE
e su questo, esattamente a pagina 41 ^_^, il consiglio de La Cuocherellona

Ingredienti

800 g di zucca pulita
140 g di mandorle pelate
100 g di pistacchi di Bronte
140 g di farina di Khorasan (la mia non è Kamut, ma se voi foste abituati al Kamut....)
40 g di burro di arachidi
50 g di zucchero di canna integrale
1 bustina di cremor tartaro
100 g di aquafaba (liquido di cottura dei ceci. In alternativa un albume)
10 g di farina di limoni bio
1 pizzico di bicarbonato di sodio

Tagliate a dadini la zucca, precedentemente pulita dalla buccia e dai semi (che potrete far seccare e poi gustare come snack o in deliziose insalate). Frullatela fino a creare una purea e tenetela da parte.
Riducete in farina i pistacchi e le mandorle, frullando a più riprese per non surriscaldare la frutta e trasformarla in crema.
   Unite la purea di zucca alla farine di frutta secca e iniziate ad impastare, quindi procedete unendo anche la farina di Khorasan (Saragolla) nella quale avrete mischiato il cremor tartaro (meno la punta di un cucchiaino che terrete da parte), il burro di arachidi, lo zucchero, la farina di limoni e il bicarbonato. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versate in una ciotola l'aquafa*, unitevi il cremor tartaro tenuto da parte e montate a neve, con una buona frusta, per diversi minuti. Una volta che sarà soffice e compatta, unitela al composto di zucca e mescolate, con molta delicatezza, dal basso verso l'alto. Si tratta di una "neve" molto più delicata di quella ottenuta dagli albumi!!
Versate l'impasto Nei pirottini da muffin, iutilizzando lo stampo apposta. Infornate a 190° e cuocete per 30 minuti almeno. Quando saranno gonfiati bene e dorati in superficie, spegnete il forno ed estraete la teglia. Lasciate raffreddare e.... gustate!!!!!!
Leggerezza, sapore, delizia in ogni soffice morso. Accompagnati con un buon cucchiaio di confettura o crema di cioccolato saranno perfetti per iniziare la giornata con la giusta carica, ma anche per qualsivoglia pausa durante il procedere della giornata stessa ^_^

*Per ottenere un risultato migliore, utilizzando l'acqua di cottura dei ceci secchi, è necessario far riposare il liquido almeno 24 ore, in frigorifero. Questo passaggio potrà avvenire sia con i ceci in ammollo, sia con il solo liquido. In questo modo acquisirà vischiosità e monterà perfettamente a neve. Ma ricordate che dovrete avere tempo e pazienza nel lavorare con la frusta!!


lunedì 23 novembre 2015

Vellutata di porri e finocchi con crostini di lupini alla salvia: timidi, ma necessari passi verso l'inverno

Seppur la mia cucina sia ancora molto varia, a metà strada tra il mood invernale e qualche slancio anticonformista, la vellutata entra di diritto tra le scelte più gradite. Ciò che mi piace al punto da darle uno slancio in più è quanto possa permettere l'utilizzo di quegli scarti che, diversamente, finirebbero nella raccolta differenziata. Spreco a cui sono sempre meno solita. Tra tutto, le foglie esterne dei finocchi sono un esempio eclatante. Mi diverto a mischiare sapori, ad aggiungere dettagli, ma quello che amo maggiormente è creare quel valore aggiunto insolito, mai provato, da sperimentare. Questa volta ho voluto provare con i lupini, i miei amati lupini. Ho dato loro una forma nuova e devo dirvi che il risultato mi ha stupito davvero. Ormai forte del lavoro della mia friggitrice ad aria calda (tranquilli, potrete utilizzare anche il forno!!), la mia testolina non si ferma mai: elabora, elabora, elabora ed elabora ancora. Il crunch è favoloso e non nasconde un sapore delicato e piacevole. Accostato al morbido abbraccio della vellutata è assolutamente sorprendente. Ecco il tepore giusto per questo inizio di inverno ^_^

Ingredienti

Per la vellutata
250 g di foglie di finocchio
50 g di porro
50 g di patate rosse
750 h di acqua
dado vegetale granulare (per me home made)

Per i crostini
75 g di lupini
25 g di patate rosse
80 g di latte di avena (o altro latte vegetale)
1/2 cucchiaino di agar agar
1 cucchiaino di dado vegetale granulare
1 manciata di foglie di salvia
noce moscata
olio evo

Iniziate a preparare i crostini. Mettete in un pentolino i lupini privati dalla pellicina, la patata tagliata a dadini e coprite tutto con il latte d'avena. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. Aggiungete il dado granulare e la noce moscata quindi, raggiunto il bollore, stemperate l'agar agar con parte del liquido di cottura. Unitelo al resto del liquido e fate bollire per un paio di minuti.
Passate tutto con un mixer ad immersione, quindi unite le foglie di salvia lavate, asciugate e spezzettate finemente. Mescolate bene per amalgamare tutto perfettamente, quindi stendee in un piccolo stampo, in modo da creare una base spessa circa 1 centimetro. Lasciate raffreddare in frigorifero per un'ora almeno.
Nel frattempo lavate le verdure, foglie di finocchio, porro e patate tagliate a pezzi. Mettete tutto in una pentola con l'acqua e il dado vegetale e fate cuocere a fiamma media, fino a quando le verdure saranno morbidissime. A piacere potrete aggiungere altre spezie, o dosare in modo differente le quantità di verdure.
Riprendete la base di lupini, estraetela dallo stampo e tagliatela a dadini di circa 1 centimetro di lato. Vaporizzatele con dell'olio evo, quindi cuocete in forno o nella friggitrice ad aria calda, per 20 minuti a 200°.
Quando le verdure saranno morbide, passate tutto con un frullatore ad immersione fino a creare una vellutata liscia.
A questo punto non vi rimane che servire, in una bella findina, accompagnando tutto con i crostini di lupini ben dorati.

Assaporate la delicatezza degli ingredienti, avvolta dal profumo di salvia e fatevi coccolare come la stagione richiede e come voi meritate ^_^
E meravigliatevi, ancora una volta, di quanto delle scelte salutari siano sinonimo di piacere e successo.

venerdì 20 novembre 2015

Crema pasticcera di mais dolce alla vaniglia: per tutte quelle volte in cui un'idea diventa soluzione e opportunità

Mi balenava per la testa da un po' di tempo l'idea di preparare questa crema. Esattamente da quando ho iniziato ad acquistare con maggiore frequenza delle pannocchie di mais dolce da far bollire e da gustare, ora saltate in padella, ora in vellutata, ora negli impasti. Quell'amore dei ricordi d'infanzia ^_^ Fu nell'ultima rivisitazione che ci pensai: se spesso propongo una cucina vegana e se di frequente le mie proposte sono dolci, perché non valutare la rivisitazione di una crema pasticcera, da tempo archiviata per scelte salutiste? Non c'è ombra di uovo, non c'è traccia di latte vaccino, solo mais, vaniglia e pochi semplici passaggi. Con il passare del tempo mi accorgo sempre più di quanto il benessere abbia radici proprio nell'alimentazione. Diventa importante, per me, scegliere di escludere alcuni ingredienti e di valorizzarne altri. Così mi informo, imparo, cerco, sperimento, scopro che questa scelta non sacrifica affatto il piacere di cibarsi. Questa crema ne è la conferma: sapore delicato e pieno, perfetto per..... vedrete, quando sarà il momento ^_^

Ingredienti

230 g di mais dolce bollito (ricavato da 2 pannocchie)
1/2 cucchiaino raso di polvere di vaniglia
230 g di latte di avena (o altro latte vegetale - di riso per la versione gluten free)
1/2 cucchiaino di agar agar
30 g di malto di riso

Pulite le pannocchie dalle foglie e dai filamenti, quindi fatele bollire in acqua per circa 40 minuti. Fatele intiepidire, quindi separate i chicchi aiutandovi con un coltello.
   Inserite i chicchi in un pentolino, versate il latte, l'agar agar (stemperato con parte del latte che utilizzarete), il malto di riso, nella quantità che desiderate poiché io non amo il dolce troppo dolce, e la polvere di vaniglia. Mescolate bene e mettete sul fuoco. Portate ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma e procedete con altri due minuti di cottura. Mescolate in continuazione, poi spegnete la fiamma.
Passate tutto con il frullatore ad immersione, in modo da ottenere una crema il più possibile vellutata. A questo punto occorrerà eliminare le bucce dei chicchi. Setacciate tutto aiutandovi con un colino e lasciate raffreddare completamente la crema ottenuta.
A questo punto è pronta per essere utilizzata.
Farcitevi le voste torte, i vostri bignè, utilizzatela con i pancakes o riempiteci delle crespelle dolci.
Io un suggerimento ce l'ho già pronto da mostrarvi ^_^ Ma dovrete pazientare ancora un pochino!!

Il sapore del mais si avverte in maniera ben distinta, per cui valutate bene la contestualizzazione. Personalmente l'ho trovato tutt'altro che fastidioso, ma io amo particolarmente questi chicchi gialli e ricchi.


martedì 17 novembre 2015

Shirataki con asparagi e crema di lenticchie al curry: perché è questione di destino, se è destino... arriva

Quando lessi la prima volta di questa "pasta miracolosa" distorsi un po' il naso, scettica per natura. Confesso che pensai che mai avrei ceduto all'acquisto di questo genere alimentare. Ma poi si sa, sono anche curiosa, per quella stessa natura, e quando mi trovai davanti agli occhi, nella corsia degli alimenti dietetici, questo pacchetto diverso dai formati soliti, non ci pensai un attimo (uno sì, perché non è che sia un prodotto propriamente economico). Così entrò in casa questa vaschetta di Shirataki di konjac, esattamente una pasta senza glutine e con pochissime calorie. Beh, due aspetti decisamente interessanti per il mio regime alimentare. Ma approfondendo un po' l'argomento, si viene a scoprire che il konjac è una pianta, dalla cui radice si ricava una farina, utilizzata molto nella cucina orientale. E questa farina è ricca di aminoacidi, fibre e sali minerali. Finalmente una pasta che possa appagare i miei desideri senza alimentare i sensi di colpa? Yessss, l'ho trovata, è mia. E mi divertirò da morire a stravolgerla e colorarla!!

Ingredienti

150 g di Shirataki sgocciolati
60 g di lenticchie verdi lessate
1 cucchiaino di curry
50 ml di latte di avena
50 ml di acqua
10 asparagi (per me dell'orto di famiglia, poi congelati)
olio evo
sale rosa dell'Himalaya
cannella in polvere

Cuocete a vapore gli asparagi fino a renderli morbidi, quindi tagliateli a metà (o in 4, se fossero spessi), nel senso della lunghezza. Fateli saltare in un wok con un filo di olio evo, cannella a piacere e sale rosa.
Inserite in un boccale le lenticchie lessate, il curry, il latte di avena e l'acqua. Salate a piacere, quindi frullate tutto, fino ad ottenere una crema vellutata. Aggiungetela agli asparagi e fare insaporire bene tutto, a fiamma moderata, per qualche minuto.
Nel frattempo portate a bollore l'acqua per cuocere la pasta, salata a piacere. Sciacquate gli Shirataki sotto un getto di acqua corrente per un paio di minuti, dopo averli sgocciolati, quindi buttateli nell'acqua bollente, per un paio di minuti. Questo sarà il tempo richiesto per la cottura.
A questo punto scolate i noodles e versateli nel wok. Fate saltare tutto a fiamma viva per qualche istante, quindi servite e gustate.

Se conserverete delle lenticchie già lessate in un contenitore ermetico, in frigorifero, o lessate e congelate, la preparazione di questo piatto vi richiederà davvero pochissimo tempo. E vi regalerà piacevolissime sorprese.

Ricordate che una dispensa ben fornita è garanzia di di gustoso benEssere ;)

venerdì 13 novembre 2015

Crostata di pere e cioccolato bianco: quel che fa di un'idea la scelta vincente e perpetuabile

Ammetto di avervi preso per la gola per un po', con le immagini condivise su Instagram, e di aver temporeggiato oltremodo, prima di condividere con voi questa prelibatezza, ma il mio vivere di sensazioni e di emozioni si riflette anche in questo e se il momento è più indicato per altro..... il dolce aspetta!
Quando arriva l'attimo giusto, però, occorre onorarlo a dovere. Perché il dolce di cui vi sto parlando è qualcosa di inimmaginabile.
Avevo proposto questa crostata in occasione di un incontro di lavoro capitato nel periodo del mio compleanno. Come da tradizione, non mi sono presentata a mani vuote. Non documentai, in quell'occasione, i passaggi della preparazione. Scrissi solo gli ingredienti, perché ormai lo sapete, la mia è sempre improvvisazione. E mi promisi di dedicarci nuovamente del tempo, un'attenzione maggiore, qualche scatto e la condivisione. Per cui eccomi qui, a portare sotto i vostri nasi i profumi inebrianti e dolciastri di cioccolato bianco e pere e per proiettare sui vostri palati l'armonia di ingredienti speciali. Seguitemi...

Ingredienti

Per la frolla
110 g di burro di arachidi (per me fatto in casa)
80 g di farina di segale Jurmano
30 g di farina di grano duro Senatore Cappelli
45 g di miele di tiglio
30 g di latte vegetale
cannella a piacere
1 cucchiaino di farina di mandarino (o scorza grattugiata)

Per la copertura
100 g di cioccolato bianco
2 pere Williams
20 g di latte vegetale
1/2 cucchiaino di agar agar

Partite dall'impasto. Mescolate le farine, quindi unite il burro di arachidi, il miele e gli aromi e cominciate ad impastare. Aggiungete il latte, poco alla volta, e continuate a lavorare fino ad ottenere un panetto compatto. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare per almeno un'ora in frigorifero.
   Passate, quindi, alla crema. Tritate il cioccolato bianco, fino a renderlo polvere. Aggiungete il latte, con il quale avrete stemperato l'agar agar e una pera tagliata a pezzi. Frullate tutto e portate alla temperatura di 100°. Lasciate cuocere per un paio di minuti, quindi mettete la crema da parte.
Trascorso il tempo di riposo della pasta, stendetela su una spianatoia infarinata, in una sfoglia spessa circa un centimetro. Rivestite la teglia con carta forno (io ne ho usata una quadrata di circa 28 cm di lato) e adagiatevi la pasta.
Cospargete la base con la crema appena ottenuta, quindi tagliate la pera in spicchi sottili. Io sono solita utilizzarla con la buccia. In questo caso ricordate di lavarla bene.
Accendete il forno e portatelo a 190°. Una volta raggiunta la temperatura infornate e cuocete per 30 minuti circa.
Abbiate l'accortezza di controllare che cuocia uniformemente. Una volta pronta, sfornatela e lasciatela raffreddare in teglia. Una volta fredda, procedete al taglio.

Rassegnatevi all'idea di vederla finire troppo in fretta, soprattutto se avrete la necessità di condividerla: una sola fetta non basta.
Crea dipendenza e non lascia scampo. E anche chi non ama il sapore troppo dolce del cioccolato bianco ha assolutamente apprezzato e, prima ancora di sapere che ci fosse del cioccolato bianco, ha replicato l'assaggio (per poi strabuzzare gli occhi e dire "ma davvero?").

Insomma, io vi ho avvisato, ora spetta a voi la gestione ^_^


lunedì 9 novembre 2015

Crocchette di merluzzo allo zafferano: storie di desideri soddisfatti e deliberatamente interpretati

E' difficile che mi capiti di non sentirmi ispirata e attratta da un determinato alimento. Ogni periodo, ogni giorno, ogni pasto è segnato da una particolare sensibilità e i miei pasti si susseguono così, per ispirazione. Quando questo non accade, allora è sintomo di malessere. Questa volta è successo che volessi proprio delle crocchette e che le volessi a base di pesce. E, in un baleno, è venuto a galla il merluzzo. Quale migliore opportunità per imprimere sapori precisi e di carattere, se non quella di un filetto di merluzzo? Carne delicata e non particolarmente gustosa, l'ideale!! Un'accurata preparazione, perfetta per quei giorni in cui l'ispirazione non arriva nei tempi supplementari, e il gioco è fatto. La friggitrice ad aria calda trepida e io sono pronta per un nuovo esperimento.
Il bello della mia dispensa, fortemente voluta così, varia e variopinta, è che mi permette di arricchire semplici pietanze con chicche di valore, piccole gemme preziose nel panorama alimentare. Così ecco spuntare dettagli come zafferano, Umeboshi, semi di chia, capperi sotto sale (appena arrivati dalla Sicilia insieme a pomodori secchi, pistacchi, olio DOP e mandorle), che non solo sento legarsi alla perfezione, ma che regalano all'assaggio quella soddisfazione che decreta il successo. Il cartoccio, quindi, si riempie di genuina bontà e..... il pasto è salvo!!

Ingredienti

270 g di merluzzo
125 g di patate rosse pulite
100 ml di latte (per me vegetale)
1 cucchiaino di capperi sotto sale
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di chia
1/2 cucchiaino di Umeboshi
1 bustina di zafferano
1 spicchio d'aglio
sale integrale di Cervia
pepe
pangrattato di riso

Sciacquate il merluzzo, privatelo di tutte le lische aiutandovi con una pinzetta e tagliatelo a bocconcini. In una terrina versate il latte, scioglietevi la bustina di zafferano, unite i semi di chia, il sale, il pepe e lo spicchio d'aglio schiacciato. Mescolate tutto, quindi aggiungete il merluzzo.
Fate in modo che venga coperto perfettamente, quindi coprite tutto con un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare per almeno 3 ore. Volendo potrete lasciarlo dal mattino alla sera, o tutta la notte, se voleste prepararlo per pranzo. Più tempo rimarrà in marinatura, migliore sarà il risultato.
Sbucciate le patate rosse, tagliatele a fette e fatele cuocere a vapore fino a renderle morbide.  Potrete procedere anche con una cottura classica in acqua. Tenetele da parte. Mettete in ammollo i capperi e lasciate che perdano un po' di sapidità.
Trascorso il tempo di riposo del merluzzo, prelevatelo dal liquido e trasferitelo in un boccale. Mi raccomando di eliminare lo spicchio d'aglio!! Aggiungete le olive, le patate, i capperi sciacquati e l'Umeboshi. Azionate le lame e lavorate tutto fino ad ottenere un impasto fine e omogeneo.
Versate il pangrattato di riso su un foglio di carta assorbente, quindi, prelevando poco impasto alla volta, procedete con la formazione e la panatura delle crocchette.
Sistematele tutte, una volta pronte, su un piatto e lasciatele riposare per almeno mezz'ora. In questo modo la panatura aderirà perfettamente alla crocchetta e si compatterà bene. Vedrete che non ci sarà bisogno dell'uovo per avere un risultato perfetto.
A questo punto procedete con la cottura. Io ho utilizzato la friggitrice ad aria calda, ma potrete avvalervi del forno classico. Vaporizzate dell'olio evo sulla superficie delle crocchette (ne servirà davvero poco), quindi cuocete, a 200° per 15 minuti. In forno ci vorrà qualche minuto in più, ma controllate la cottura e girate almeno un paio di volte le crocchette stesse per uniformare la doratura.
Nel frattempo preparate una salsa di accompagnamento a vostro piacere. Io ho optato per una salsa a base di senape delicata, Umeboshi e mosto cotto. Due gocce di tabasco e diventa perfetta per abbracciare la fragranza del pesce. Pensate anche ad un contorno. Nel mio caso ho gratinato dei broccoli, precedentemente cotti a vapore, con una semplice grattugiata di parmigiano e un pizzico di sale.

A questo punto non vi resta che procedere all'assaggio. Deliziatevi e sorprendetevi. Genuinità e gusto, ricchezza e sapore, non sono mai andati così d'accordo!