lunedì 25 gennaio 2016

Conoscere per scegliere: l'importanza di una sana alimentazione - Crackers di riso nero alla salvia

Dal principio...

Siamo ciò che mangiamo”: così diceva il filosofo Feuerbach. Che avesse già compreso lui stesso le strette relazioni esistenti tra salute e nutrizione? Non fu di certo il primo: decenni prima ci avevano già pensato Ippocrate, Galeno e molti altri. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione scientifica e ai nuovi studi e alle più recenti scoperte in ambito medico, l’attenzione si è incentrata sempre maggiormente sul legame cibo-salute e sull’importanza dell’educazione alimentare. Oggi si è scoperto che non sono i broccoli a svolgere un effetto antitumorale, ma sono i glucosinolati in esso contenuti; che non sono i mirtilli ad avere un effetto positivo sulla salute del sistema cardiovascolare, ma sono i flavonoidi presenti. Si è scoperto nei più minimi dettagli perché la fibra alimentare è importante e ultimamente si è arrivati a confermare l’esistenza di uno stretto rapporto tra la microflora intestinale e la salute fisica e mentale. Insomma, quanti passi avanti che abbiamo fatto!

Quando parliamo di sana alimentazione diciamo tutto e nulla: è un concetto relativo, diverso per ognuno di noi. L’alimentazione deve essere altamente personalizzata ed essere “su misura” per la singola persona: non possiamo pretendere di aver le stesse esigenze del fratello, o di poter mangiare allo stesso modo della migliore amica o ancora di stare dietro alle necessità del fidanzato.

L’alimentazione deve essere adeguata, equilibrata, realistica e di qualità senza tralasciare il gusto!


Partiamo da qui: adeguata

Ognuno di noi ha esigenze nutrizionali diverse, sia intese come esigenze caloriche che di singoli nutrienti. E così, come siamo diversi l’un dall’altro, anche lo stile alimentare che seguiamo deve essere personalizzato ed adeguato al proprio metabolismo. Il modo di approcciarsi al cibo è frutto di diversi tradizioni, culture, preferenze di gusto, impegni lavorativi, scelte religiose ed etiche. La corretta alimentazione deve tenere in considerazione tutto questo: bisogna partire dalle abitudini e modularle senza stravolgerle. Al di là di ciò che piace o non piace, ci sono circostanze particolari in cui l’alimentazione deve plasmarsi sulle nostre esigenze. Non parlo solamente di chi, ad esempio, fa attività fisica intensa e ha un fabbisogno energetico e di nutrienti nettamente superiore a chi è sedentario, ma parlo anche delle situazioni patologiche. Una corretta e sana alimentazione può essere una cura e un aiuto a risolvere numerosi sintomi.

Inoltre: equilibrata

E’ importante che l’alimentazione sia equilibrata, ma il nostro equilibrio può essere diverso rispetto a quello dei nostri familiari. Per equilibrio intendo dire che deve prevedere, nelle dosi corrette, l’assunzione di tutti i nutrienti: carboidrati, proteine, lipidi, vitamine e sali minerali. Tutti presenti, nessuno escluso. Solo in questo modo possiamo prevenire stati carenziali e mantenere un corretto stato di salute.

Non tralasciamo: realistica

Non è sempre possibile, almeno per tutti, riuscire a ritagliarsi il giusto tempo per prepararsi un buon pasto. Molti di noi si trovano costretti, per motivi lavorativi, a consumare i pasti fuori casa oppure a portarsi dietro "la schiscetta" e magari ad arrivare a casa la sera di corsa, tra i figli da andare a prendere e la spesa che non si fa da sola. Oppure si fanno i turni e gli orari cambiano. O ancora c’è chi si trova obbligato a saltare a piè pari il pranzo. Questo significa che ognuno di noi deve trovare uno schema alimentare fatto su misura per la propria vita e trovare le alternative più salutari e valide per equilibrare al meglio la giornata. Significa anche imparare ad organizzare la spesa e la preparazione dei pasti in maniera più ordinata e attenta. I legumi fanno bene ma non si hanno sempre ore e ore di tempo per prepararli? Beh, se vi dicessi che basterebbe prepararne una buona quantità tutta in una volta e conservarla nel freezer per le cene a venire?! Più semplice no?! Esistono tante alternative salutari, basta conoscerle, guardarsi intorno e imparare!


Fondamentale: di qualità (di stagione&genuina)

Perché prendere le fragole a Natale? Madre Natura non vuole vedere nascere tutto l’anno i suoi frutti. Quando troviamo, soprattutto al supermercato, frutta e verdura fuori stagione, sono sicuramente prodotti di serra nutriti con fertilizzanti e pesticidi. Inoltre i prodotti fuori stagione sono di gran lunga meno carichi di tutte le sostanze nutritive che avrebbero nella giusta stagione.

E infine: il gusto!

Il gusto non deve mai mancare, anzi, è forse l’aspetto più importante. Perché in fondo quello che abbiamo nel piatto incide fortemente sul nostro umore e sul nostro benessere. Questo non significa riempire il piatto con la cotoletta alla milanese e le patatine tutte le sere perché è il vostro piatto preferito. Significa prima di tutto avere la consapevolezza che ok, di tanto in tanto la cotoletta ci potrà anche stare e non farà del male, purché l’alimentazione delle restanti giornate sia varia ed equilibrata. Inoltre significa anche che dovete azzardare, provare e sbizzarrirvi il più possibile per rendere i vostri piatti unici, colorati e divertenti. Via libera alle erbe aromatiche, via libera alle verdure che colorano il piatto, via libera alle spezie che danno al piatto un gusto più appetitoso! Così il classico petto di pollo alla griglia con l’insalatina può trasformarsi in un bel pollo al curry con ratatuille di verdure di stagione! Più colore, più gusto, più salute!!

Andate a conoscere Francesca sulla sua pagina ricca e preziosa!!
Ma passiam alla pratica. Eccovi il primo suggerimento.

CRACKERS DI RISO NERO ALLA SALVIA

Quante volte ci capita di cercare qualcosa da sgranocchiare, durante la giornata. Seduti davanti al pc, oppure in ufficio, magari anche in metropolitana o mentre si è alla guida. Spesso si ricorre a pacchettini preconfezionati e pronti al consumo. Inutile dire che non è ciò che incentiveremo ^_^
L'amore per se stessi parte da qui: poche semplici mosse e si possono creare alternative che vi faranno dimenticare i cibi pronti!! Questi crackers si preparano con poche mosse e durante il tempo di cottura sarete liberi di fare quanto la giornata vi richiede. E, dettaglio non di poco valore, ne potrete preparare in quantità: si conservano per molti giorni!!

Ingredienti

75 g di riso nero (per me riso Zaccaria)
75 g di farina di segale Jurmano (o qualsiasi farina integrale)
5 foglie di salvia fresca
paprika dolce
20 g di semi di girasole
sale grosso integrale

Cuocete il riso in 150 g di acqua, leggermente salata. Non salatela come fate comunemente, perché il riso rimarrebbe troppo sapido. Fate cuocere a fiamma bassa fino a quando l'acqua sarà completamente stata assorbita. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.
Trasferite il riso in un boccale e frullate, fino a creare una crema omogenea. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale. Aggiungete la paprika e la farina scelta. Aggiungete poca farina alla volta, perché ciascuna tipologia ha una resa differente, in quanto assorbe in maniera diversa i liquidi. Dovrete ottenere un impasto piuttosto appiccicoso, ma compatto.
   Aggiungete i semi di girasole e impastate fino ad amalgamarli perfettamente. Sistemate l'impasto su un foglio di carta forno grande a sufficienza a ricoprire la teglia che utilizzerete per la cottura e stendete l'impasto con il mattarello, aiutandovi con un altro foglio di carta forno, a copertura della pasta. Stendete fino a ricavare una sfoglia sottilissima, circa un millimetro. Cospargete con poco sale grosso integrale.
Portate il forno alla temperatura di 175° e cuocete per circa 20 minuti. Controllate che non secchi troppo (il colore scuro non vi permetterà di capire il grado di "bruciatura", quindi prestate attenzione). Chi avesse la funzione "ventilato" la utilizzi. Diversamente aprite, di tanto in tanto, lo sportello del forno, in modo da far uscire il vapore e aiutare la cialda a seccare.
Sfornate e lasciate raffreddare completamente, quindi spezzateli con le mani, creando dei crackers dalle forme e dimensioni desiderate.

Potranno essere conservati in un contenitore a chiusura ermetica. Si manterranno croccanti e fragranti per almeno due settimane. Quindi..... fatevi le vostre scorte, ma dosate la tentazione di assaporarli!! ^_^









GLOSSARIO
  • Educazione alimentare
    Applicazione delle strategie e dei modelli dell’educazione alla salute nel settore dell’alimentazione e della nutrizione umana. L’educazione alimentare è un processo che mira ad influenzare i comportamenti, in modo rilevante per la salute, attraverso modifiche delle conoscenze, delle abilità biopsichiche e degli atteggiamenti degli individui e nella collettività. 
  • Fabbisogno nutrizionale
    Quantità di energia e di nutrienti necessaria a garantire lo stato di salute e benessere dell’individuo per una composizione corporea ed un livello di attività fisica ottimali. Si tiene anche conto delle necessità legate a crescita e sviluppo dell’organismo, alla gravidanza e all’allattamento.
  • Flavonoidi (o bioflavonoidi)
    Costituiscono una delle classi di composti più caratteristiche nelle piante superiori a con una considerevole attività protettiva contro il danno provocato dai radicali liberi, che si correla in maniera importante con molte patologie croniche degenerative.
  • Glucosinolati
    Composti contenenti zolfo tipici delle Brassicaceae. La loro degradazione enzimatica dà origine ad una complessa miscela di composti tra i quali gli isotiocianati e loro derivati, che svolgono azioni antiossidanti.
  • Microflora intestinale
    Insieme di microrganismi presenti nel lume intestinale, è considerata la prima linea di difesa dell’intestino. Concorre all’assorbimento dei nutrienti e alle funzioni metaboliche, funge da protezione nei confronti di allergie e intolleranze e delle malattie infiammatorie intestinali.
  • Metabolismo
    Insieme dei processi biochimici di interconversione fra molecole all’interno dell’organismo. Comprende processi di sintesi (anabolismo) e demolitivi (catabolismo).
  • Nutriente
    Sostanza che, assorbita nel tratto gastrointestinale, ha un ruolo definito nei processi fisiologici e nel metabolismo dell’organismo umano. Sono nutrienti: acqua, proteine - peptidi - aminoacidi, carboidrati, grassi, minerali e vitamine. Per quanto concerne fibra alimentare ed alcool vedi la voce sostanza non nutriente di interesse nutrizionale.
  • Stato carenziale (o malnutrizione per difetto)
    Stato nutrizionale causato da apporti di energia e/o di uno o più nutrienti non ottimali e al di sotto delle necessità dell’organismo, che non è causata da malattie concomitanti.

giovedì 21 gennaio 2016

Sesamini al burro di arachidi e cioccolato bianco: quell'irresistibile desiderio di prendere per la gola

In lotta per aggiudicarsi il premio dei "più rifatti di sempre", questi biscotti riempiono il barattolone della colazione nella mia dispensa ormai da mesi!!!! E' stato un tentativo. Mi ha dato vantaggio la forma. Il risultato è pazzesco. Come sempre, nell'iniziare un impasto sperimentale, ho avuto davanti i miei punti fermi: neiente uova, niente burro e niente latticini, ma solo perché non bevo più latte vaccino, per cui non esiste la possibilità che cada in tentazione ^_^ Tant'è che qui il latte è presente, avendo utilizzato del.... cioccolato bianco. Beh, quello non manca mai, nella mia dispensa :D Ma non perdiamoci in dettagli. Partire dall'idea di utilizzare il mio adorato burro di arachidi è sempre stimolante. Me lo faccio in casa nel quantitativo necessario alle preparazioni che ho in mente, perché se ne preparassi delle scorte, durerebbero davvero poco e io diventerei davvero il doppio ^_^ Così ecco che lavoro con i miei novanta grammi di arachidi, dieci grammi di olio di riso, un pizzico di sale e penso, penso, penso. Ok, la ricetta è ben chiara nella mia testa. Le farine preziose sono tutte in bella mostra davanti a me e.... punto il dito su quella che vorrei. Orzo integrale, che arriva da un mulino calabrese, ormai una scelta consolidata nel tempo e certamente vincente. (Vi garantisco che, una volta provate farine di questo genere, sarà impossibile tornare indietro e la corsia del supermercato dedicata ai farinacei la snobberete senza batter ciglio). L'impasto non è semplice, è piuttosto sabbioso, per cui occorre trovare la forma perfetta per rendere compatti i biscotti. Presso negli stampi queste briciole (che mi mangerei crude..... da quanto sono buone) e inforno. Adesso come posso descriverli per rendere l'idea? Avete presente la friabilità di un canestrello? E la leggerezza di una nuvola? E il sapore rustico di..... un frollino ruvido? Cuociono in 15 minuti (nelle repliche sono riuscita ad ottenerli più bianchi e più delicati) e durano.... anche meno, ahahahahahah.
Lasciarvi a gustare la ricetta è tutto ciò che mi rimane. Ho nuove arachidi da sgusciare ^_^

Ingredienti

100 g di farina integrale di orzo
45 g di farina di grano saraceno
60 g di cioccolato bianco
100 g di burro di arachidi
1 cucchiaino di farina di limoni
25 g di semi di sesamo
1 pizzico di bicarbonato

Tritate finemente il cioccolato bianco. Unite il burro di arachidi e create una crema omogenea. Aggiungete le farine, precedentemente mescolate tra loro, il bicarbonato e la farina di limoni (o la scorza grattugiata, se non aveste ancora provveduto a farvi scorte di farina ^_^).
In ultimo aggiungete i semi di sesamo e mescolate fino ad incorporarli in maniera omogenea.
Prendete lo stampo per baci di dama in silicone e pressate, in ciascuno spazio, un cucchiaino abbondante di impasto. Se ben pressato questo quantitativo di impasto sarà sufficiente a riempire uno stampo da 24 biscotti.
Cuocete in forno a 175°, per 15 minuti circa. Potrebbero essere sufficienti 12 minuti, controllate la cottura e non fateli scurire troppo.
Sfornate lo stampo e lasciatelo raffreddare completamente i biscotti.

Cercare di estrarli da caldi sarebbe catastrofico ^_^ Quando, raffreddando, si saranno compattati bene, estraeteli e gustateli.

Friabili e fragranti, rustici, avvolgenti. Diventeranno in un baleno la vostra droga di inizio giornata, ma non solo.

Con il caffè, una tazza di tè, con una buona crema al cioccolato (questa è perfetta), un frutto, ma anche in un dolce (e ve ne parlerò presto...... ^_^). A me piacciono molto anche, spezzettati, nello yogurt. Insomma, il come decidetelo voi, di certo c'è che non potrete più farne a meno!!

Ah, ve l'ho detto che potrete conservarli per...... qualche giorno? :D Provateci....


lunedì 18 gennaio 2016

Dip di avocado alla salvia: il momento giusto per le nuove conoscenze e lo stupore per le improvvise conquiste

Redenta. Convertita. Ricreduta. Insomma, come credo che per ogni libro esista un periodo perfetto di lettura, anche per l'avocado, probabilmente, avrei dovuto aspettare il momento giusto. Ricordate che ve ne parlai presentandovi i miei deliziosissimi crackers? Bene, vi dissi anche che mi sarei sbizzarrita e, credetemi, ne sto pensando delle belle ^_^
Sono partita dal semplice. Non lo amo ancora in naturalezza, ma questa salsa mi ha conquistato senza riserve. Non è una ricetta vera, ma è un grande concentrato di bontà e di ricchezza da un punto di vista nutrizionale. Metteteci i gusti che desiderate, divertirevi, contestualizzatelo, accompagnatelo con verdure crude, con crackers ^_^ su fette di pane, nelle insalate.... godetene!! Coccolarsi con consapevolezza è una gioia che non ha precedenti e un'esperienza così totalizzante da non lasciarvi possibilità di scampo.
Ovviamente questa salsina ha trovato il suo spazio sul buffet di fine anno, quindi ha passato anche il giudizio della mamma. Ed è stata promossa. Per me è un valore importante e da non sottovalutare ^_^

Ingredienti

160 g di polpa di avocado
1 lime (scorza e succo)
10 foglie di salvia fresca
1 cucchiaino di senape
sale integrale
pepe di Sichuan

Estraete la polpa dell'avocado e inseritela in un boccale. Unite le foglie di salvia lavate e spezzettate, la senape, il sale e il pepe (quantità a piacere). Lavate il lime, grattugiate la scorza e spremetelo. Unite la scorza al resto degli ingredienti.
Frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete, poco alla volta, il succo del lime e continuate fino a quando la salsa avrà raggiunto il vostro grado di perfezione.
Servite e gustatela.

Ricordate che l'avocado ossida velocemente, per cui se doveste conservare la salsa ricordate di coprirla con un foglio di pellicola trasparente, in modo che la stessa pellicola sia a contatto con la salsa. Diversamente vedrete la superficie scurirsi.
Non è segno di "guasto", ma potrebbe essere poco simpatico nella presentazione ^_^

Arricchitevi di tanta semplice bontà, non ne farete più a meno ^_^

giovedì 14 gennaio 2016

Vitello con tonnata scomposta: la ricontestualizzazione degli ingredienti chiave per un classico rivisitato

Avranno capito, forse, che amo le sfide? Che non si dica poi che, vinta una, non ne accetti altre ^_^
Questa volta sul piatto della bilancia arriva un classico: il vitello tonnato. La sfida è stata lanciata ancora una volta da Saporie, che diventa sempre più uno spazio stimolante in cui imparare, conoscere, confrontarsi e divertirsi.
Da buona piemontese sono cresciuta a pane e vitello tonnato, nei tempi in cui lo si trovava ovunque, dalla tavola di casa a quello della nonna, dalle cene improvvisate ai pranzi delle feste, dalle tavole fredde ai più raffinati ristoranti, e ovunque dava gioia. Ma il mio ricordo è legato alla versione di mamma, in una rivisitazione di salsa per cui ci litigavamo cucchiaio e bicchierone. Una salsa che non sempre arrivava sulle sottili fette di vitello. Spesso finiva su una semplice fetta di pane, ed era presto fatto il pranzo, e non c'era mai fine. Una delicata maionese fatta in casa con l'aggiunta di tonno, capperi e succo di limone. Ben lungi da me, oggi, questa tipologia di alimentazione, ho pensato di accogliere la sfida proponendo una mia versione (tanto per cambiare) in cui gli ingredienti chiave rimangono, quasi tutti, ma vengono contestualizzati con una logica differente. Mi sono divertita, lo ammetto, ad accostare sapori, a sentirli esplodere in contrasti perfetti (frutto della passione, tuorlo sodo e acciughe...come ve lo spiego?) ed ora posso anche svelare che la foto pubblicata qualche giorno fa ritraeva proprio la mia idea di impiattamento, che poi è diventata reale. È un piatto completo, ricco, sano, gustoso e leggero che mi ha lasciato pienamente soddisfatta. E il mio entusiasmo lo condivido con voi e con gli amici di Saporie, affinché possa essere gustato e, spero, apprezzato.

Ingredienti


Per il vitello
400 g di filetto di vitello
4 rametti di rosmarino
4 rametti di salvia
7 foglie di alloro
8 g di pepe macinato
7 g di farina di limoni
1 spicchio di aglio
4 bacche di cardamomo
15 g di olio evo

Per la salsa al maracuja
65 g di succo di maracuja (ottenuto da 2 frutti grandi)
140 g di acqua
10 g di miele di castagno
2 tuorli sodi (1 se l'uovo fosse grande)
5 g di maizena
2 rametti di rosmarino
1 pizzico di sale rosso

Per la polvere di capperi e l'emulsione
1 cucchiaino di capperi sotto sale
3 filetti di acciughe del mar Cantabrico
10 g di olio evo
1 cucchiaino di succo di lime

Lavate accuratamente le erbe, asciugatele delicatamente e tritatele, insieme all'aglio, fino ad ottenere una polvere finissima.
Aggiungete il pepe, la farina di limoni (o scorza grattugiata, nell'eventualità non abbiate ancora ceduto alla farina ^_^) e i semi delle bacche di cardamomo, accuratamente pestati e ridotti in polvere. Mescolate tutto con l'olio evo e tenete da parte.
   Tagliate il vitello in 3 filetti lunghi, coprite ciascun filetto con il trito di erbe e massaggiate per qualche minuto. Poneteli in una terrina, coprite con un foglio di pellicola e fate marinare, in frigorifero, per almeno 24 ore.
Mettete in ammollo i capperi, che vi serviranno per la polvere, per almeno 3 ore.
Preparate, ora, la salsa al maracuja. Tagliate a metà i due frutti della passione, prelevate la polpa e setacciatela con un colino a maglie strette, aiutandovi con una spatola di silicone. E' un lavoro che richiede tempo e pazienza, ma riuscirete ad ottenere il succo necessario. Aggiungete il miele di castagno, il sale e mescolate, mettendo tutto sul fuoco. Stemperate la maizena con parte del succo, quindi unitela al liquido. Immergete il rosmarino e portate a lieve bollore. Spegnete la fiamma e lasciate raffreddare completamente.
Quando sarà completamente freddo, togliete dal succo il rosmarino, unite i tuorli d'uovo sodi e frullate tutto. Se non doveste amare particolarmente il sapore, utilizzatene solo uno.
Quando avrete ottenuto una crema vellutata, trasferite tutto in un contenitore e lasciate riposare in frigorifero, fino all'utilizzo.
Passate, ora, alla polvere di capperi. Prelevateli dall'ammollo, sciacquateli e strizzateli bene. Passateli in forno, a 180°, per una decina di minuti, o comunque il tempo necessario a seccarli. A questo punto polverizzateli. Se aveste un macinacaffè sarebbe perfetto. Io non ce l'ho (e per il Bimby erano davvero pochi...), per cui ho eseguito l'operazione con la mia fidatissima mezzaluna ^_^
Tagliate i filetti di acciughe in piccoli tocchetti e trasferiteli in una ciotolina. Unite l'olio, il succo di lime e sbattete energicamente con una frusta, fino ad ottenere una salsa perfettamente emulsionata.
Scaldate una padella con un filo di olio evo. Nel frattempo eliminate la marinatura dai filetti di vitello e massaggiateli ancora un po'. Adagiateli nella padella rovente e fateli cuocere per 2/3 minuti per lato, in modo da rosolarli bene in superficie, ma lasciandoli rosati all'interno. Quando saranno pronti trasferiteli su un tagliere e tagliateli a fettine spesse circa un centimetro. Adagiate ciascun filetto tagliato su un piatto, sopra la salsa al maracuja. Rifinite con emulsione alle acciughe e polvere di capperi e accompagnate con verdura al vapore e cialde croccanti. Io ho utilizzato dei crackers al riso nero, ma..... ve ne parlerò in un'altra occasione ^_^
Non ho aggiunto sale, forte del fatto che avrei accompagnato tutto con sapori decisi e sapidi. L'insieme di dolcezza e sapidità, l'accostamento di morbidezza, avvolgenza e croccantezza, renderanno il piatto una sorprendente esperienza.

E ora a noi, cari chef e amici di Saporie ^_^
Attendo con curiosità il vostro parere!!

lunedì 11 gennaio 2016

Crackers alla pizzaiola con avocado: le nuove scoperte che conquistano e coccolano

Quando rassicurai mia madre dicendole che, se fosse venuta a salutare il nuovo anno da me, non avrei passato in cucina più tempo di quello che avrei destinato alla preparazione della mia cena, sapevo che un piccolo extra me lo sarei concesso. Quale migliore occasione per mettere a punto un'idea, se non la presenza di un palato curioso e propenso all'assaggio? La mia conversione all'avocado la svelai qui, e poi la avvalorai qui, e come succede per ogni nuova conoscenza, una sfilza di nuove idee ha preso piede. Non sono arrivata ancora a gustare la polpa di questo frutto al cucchiaio. Non ho mai amato la consistenza così burrosa degli alimenti, e continuo a non gradire quella sensazione sul palato. Ma riconosco che quella stessa polpa è davvero una grande alleata, e così ho iniziato a contestualizzarla, dandole lo spazio che merita. Oggi tocca ad una di queste, esattamente a quella che ha avuto il suo piccolo successo su Instagram. Ad un utilizzo di questo genere, probabilmente, ci sarei arrivata più avanti, nonostante la curiosità. Per me è difficile che prepari pane, crackers e affini, ma mamma apprezza e, anzi, cerca sempre qualcosa per accompagnare le pietanze. E allora mani in pasta, perché a lei non so resistere e lei merita tutte le coccole di questo mondo.

Ingredienti

170 g di polpa di avocado
250 g di farina di grano khorasan
45 g di passata di pomodoro (per me fatta in casa)
5 g di sale integrale
5 g di paprika affumicata
3 g di origano secco

   Inserite in un boccale la polpa di avocado. Unite la paprika, il sale e frullate. Aggiungete la farina e iniziate ad impastare. In ultimo unite la passata di pomodoro e l'origano. Lavorate l'impasto fino a creare un panetto compatto.
Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Ritagliate i crackers della forma a voi preferita e strasferiteli su una teglia coperta da carta forno. Con i rebbi di una forchetta praticate delle piccole incisioni, quindi infornate, a 175°.
Cuocete per circa 20 minuti, fino a quando saranno ben dorati. Sfornate e lasciate raffreddare.

Serviteli con una salsa di accompagnamento o gustateli in semplicità. Sono saporiti, sfiziosi e leggeri. Senza sensi di colpa ^_^ e del tutto appaganti!!

Si conservano in una scatola di latta, o in un barattolo di vetro, per molti giorni. Fragranti fino all'ultimo morso!!

E gli esperimenti continuano...